Oggi il fiore che  offriamo è un’opera di Luigi Surdi, autore completamente diverso da quelli sinora presentati in Galleria. Innanzitutto perché è un autore del novecento: pittore napoletano nato nel 1897 . ha vissuto e lavorato molto a Roma dove è scomparso nel 1959.

La sua prima esposizione è del 1921 alla mostra dei Grigio-verdi di Napoli. Partecipa alla XIV Biennale di Venezia ed è presente a tutte le edizioni della Quadriennale di Roma a Palazzo delle Esposizioni dal 1930 al 1960. 

Il fare pittorico di Surdi si pone a metà strada tra un profondo realismo ed un senso lirico della rappresentazione. L’artista rimane legato ad una concezione naturalistica della rappresentazione che lo porta a descrivere gli oggetti in ogni suo particolare. Tuttavia la pennellata è svelta e sintetica e connota il soggetto di vibrazioni esistenziali in una stesura dinamica del colore.

L’Opera Natura Morta con cornice coeva ben rappresenta la capacità dell’artista di comunicare  con pochi gesti l’essenza delle cose, evocare atmosfere mostrando poco. “Il dipinto  evoca la presenza di chi  ha abitato e disposto in “bell’ordine” umili cose:  dei frutti, un coltello, una brocca. Questo fermo immagine posto in campo  dall’artista  ben riflette una condizione di attesa che caratterizza Roma (ed il mondo intero) in quei turbolenti anni 30.”