LE VOCI DEI POZZI
Mirco Denicolò
Da “Le voci dei Pozzi”, libro edito dalla casa editrice Polaris
BACCgallery - Via Panisperna, 205 - Roma
dal 20 ottobre al 10 novembre 2023
Inaugurazione venerdì 20 ottobre ore 18:00
Composizione multimediale di Poesia Visiva e Narrativa Ceramica, l’opera è un viaggio onirico, capace di evocare meraviglie e turbamenti. Una poesia cui l’autore dà forma e dimensione, dapprima al ritmo visivo delle sue immagini su carta, poi rendendole una sua tridimensionalità ceramica. Le forme regolari delle piastrelle in terracotta, modellata, colorata, disegnata e quindi fotografata, vengono ricomposte con la tecnica del collage, per dare vita a una illustrazione multimediale che chiude un complesso corto-circuito figurativo fatto di tanti medium. Intrecciando" Le Città invisibili" di Italo Calvino ai racconti di Giorgio Manganelli, specie in quel “Esiste Ascoli Piceno?", l'autore ci narra una storia personale. Novello Mangiafuoco, Mirco Denicolò ripone sugli scaffali dell'Anima le sue “Le Voci dei Pozzi”, per proporle al prossimo spettacolo.
Secondo Denicolò, “un progetto artistico è un’azione, è in relazione con il pensiero, con la materia e con il tempo”.All’inizio del suo percorso artistico, la sua opera è stata fortemente legata alla poesia, poi alla pratica materica, poi alla grafica. L’artista sviluppa i suoi registri emotivi con un approccio 𝐭𝐫𝐚𝐧𝐬𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞, per allestire un teatro dell’assurdo ricco di suggestioni: compassione, contraddizione, silenzio, sporcature. Le sue creature, quelle che ne animano l’opera, sono da lui definite “i miei mostri ciechi, da accompagnare per mano”.
La poetica di Simone Crespi, nata sotto la sua urgenza espressiva, si confà ad una mente che ha saputo trasmigrare contemporaneità e avanguardia di una tradizione arcaica e primitiva. Il percorso mostra si articola come uno snodo nel suo immaginario visionario e avveduto, in cui Crespi coglie nelle espressioni preistoriche e protostoriche cui si ispirano le sue opere una rappresentazione anticipatrice delle avanguardie storiche successive alle loro epoche. Attingendo all’Arte tutta, ha rappresentato il suo mondo ancestrale ricco di immagini senza tempo, dando luogo ad un’estetica citazionista, ironica e spregiudicata, del repertorio figurativo e allegorico del passato. Una parte della mostra evidenzia i due contralti semantici antichi e post-moderni, servendosi per l’uno di uno strumento espositivo - la teca - votato al repertorio archeologico, come a cristallizzare e ridondare l’appartenenza antica di talune opere scultoree, e per l’altro di fondi monocromatici dalle tonalità primarie del ciano, giallo e magenta che recuperano la tradizione pittorica moderna dell’artista. A questa, appartengono la serie di acquerelli e pitture che rievocano l’universo rupestre, al quale Crespi sottrae la connotazione d’incisione per lavorare in piano. E la profondità delle sue opere pittoriche è resa proprio dal sapiente uso dei colori, cromie cangianti che a contrasto con il nero, tipico di buona parte della sua produzione pittorica e scultorea, evocano panorami emozionali e alchemici ricchi di contrasti ...
“...a Crespi non interessa il racconto come intreccio di situazioni o psicologie dei personaggi, ma la semplicità strumentale del messaggio, la sua facile primordialità espressiva. Ed questa semplicità chiarezza del linguaggio, propria del pop, ad essere utilizzata dall’artista per trovare la forma capace di esprimere, oggi, il nostro stare nel mondo.”“Dunque raffigurazioni mitologiche di un mondo in cui l’idea del divino si associa alla realtà della vita, rappresentazioni poetiche che tramandano le antiche credenze e le loro mutazioni nel tempo. Personaggi provenienti da un’era antica classica o ellenistica, capaci di suscitare evocazioni, paure e fantasie che sono ancestrali ma anche comprensibili, elementari. Vengono dalla Grecia, dall’Egitto, dalla Libia, dalla cultura mediterranea con i temi della Dea Madre, della fecondità e con quelli della vita quotidiana e sono ripresi tutti dall’artista,con un senso di equidistanza che rivela unaconcentrazione su un fine unitario che è quellodell’immagine e del suo significato ...
Mirco Denicolò - Biografia
Scultore, pittore, poeta, dagli anni di studio agli innumerevoli viaggi, specie in Asia e in Paesi Mediterranei, Simone Crespi ha tradotto in immagine la cultura e la sensibilità artistica delle origini dell’Uomo e dei Popoli esprimendo la sua visione ancestrale della vita.
Diplomato nel 1981 all'Istituto Statale d'Arte di Pesaro e nel 1983 all'Istituto Statale d'Arte di Faenza, lavora come ricercatore nell’industria ceramica fino al 2003. Dal 1987 inizia l’attività espositiva, dal 1999 è docente presso l'ISIA di Faenza e dal 2008 insegna disegno alla Scuola Comunale di Disegno Tommaso Minardi di Faenza.Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero ed esposte presso le gallerie Terre Rare di Bologna e Gulli di Savona.
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