Nato a Roma nel 1938, vive e lavora a Roma. Frequenta l’Istituto d’Arte avendo per maestri Pericle Fazzini e Leoncillo. L’influenza di Leoncillo ha segnato le sue prime opere, esposte al Palazzo delle Esposizioni a Roma nel 1961, alla III Mostra Nazionale d’Arte dei Giovani. Seguono una serie di mostre collettive a Termoli ed Avezzano, dove è in compagnia di artisti come Pino Pascali e Jannis Kounellis.La sua prima grande mostra personale, presso la Galleria Lo Scorpio di Roma, è del 1964. Seguono anni di intenso lavoro, in cui l’artista si allontana dalle influenze dei suoi primi maestri, alla ricerca di una sua poetica personale e non coinvolto dalle correnti concettualistiche del momento. La sua sensibilità per la organicità della materia, in particolare per la terracotta, è il perno attorno cui muove la sua arte, che dagli anni '70 fiorisce in una sempre rinnovata attenzione al rapporto tra forme organiche e geometrie essenziali. Superando il mero concetto di "solido", genera forme morbide, con spigoli e pieghe, le sue superfici piane e le sue tridimensionalità. Le opere che ne derivano si possono definire come “architetture imponderabili”, il cui peso materiale tende allo stato di leggerezza o levitazione.Hanno scritto di lui, tra gli altri, Cesare Vivaldi, Giorgio Di Genova, Francesco Vincitorio, Lorenza Trucchi, Vito Apuleo, Arturo Bovi, Dario Micacchi, Raffaella spera, Denis Hamilton, Arcangelo Izzo, Barbara Tosi, Enrico Mascelloni, Tommaso Trini, Enrico Crispolti.